Curare lo stress, ma non solo: la nuova tendenza di utilizzare il legno nell’arredo, nei giochi dei propri figli, nell’edilizia e nel riscaldamento, è un eccellente metodo per riscoprire e migliorare la creatività, per migliorare il benessere psicofisico in generale e per far tornare il buon umore (che di questi tempi purtroppo scarseggia).
La Wooden Education, o didattica del legno, ha già riscontrato un notevole successo in Danimarca e in Inghilterra, dove è stato promosso uno stile di vita più a contatto con la natura: dallo stare all’aperto, possibilmente dove ci sono alberi, al preferire il legno ad altri materiali di uso quotidiano, il tutto per sbloccare le emozioni ed esprimersi attraverso la manualità.
In Italia la Wooden Education è arrivata principalmente nelle scuole, dove uno dei più antichi materiali di costruzione viene messo al centro dei programmi didattici per accrescere il buon umore di studenti e insegnanti, ma anche per incrementare le capacità di apprendimento.
Ma è a partire dall’infanzia che gli esperti suggeriscono di inserire il legno e l’ambiente naturale in generale, per stimolare fin dalla tenera età i sensi del bambino e soprattutto per aumentare la consapevolezza di un futuro sostenibile.
I risultati sono già evidenti dove la Wooden Education ha mosso i primi passi: da una ricerca pubblicata dalla BBC, è emerso che il 54% dei bambini tra i 6 e i 10 anni ha migliorato il rapporto con la natura e con i propri coetanei proprio grazie all’insegnamento all’aria aperta e al contatto con il legno.
La scuola del futuro punta quindi sulla natura, a partire non solo dai programmi didattici, ma dalle stesse strutture che ospiteranno gli studenti: in legno e materiali naturali, con sistemi energetici ecosostenibili e con arredi realizzati con materiali di recupero sempre in legno, come i pallet.
La strada da percorrere è ancora tanta, ma il cammino è finalmente iniziato.
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