Con la pandemia e i lunghi periodi di isolamento sociale, a risentirne non è stato solo il corpo, che ha dovuto abbandonare palestre e circuiti fitness, sostituendoli ahimè con il divano, ma anche e soprattutto la mente, caricata di preoccupazioni, ansie e stress.
Pare che il Covid abbia infatti avuto ripercussioni emotive e psicologiche senza precedenti, con un aumento esponenziale di depressione, attacchi d’ansia e insonnia.
Perché allora non inventare una sorta di attività per lo spirito, affinché possa recuperare una propria dimensione a dispetto di emergenze, difficoltà e pandemie?
Entra in scena il cosiddetto fitness spirituale, un capiente contenitore dove entrano di diritto la meditazione, la preghiera, lo yoga e le tecniche di respirazione, tutte pratiche che, partendo dallo spirito, portano un benessere duraturo anche nel corpo.
Di evidente derivazione orientale, il fitness spirituale ha l’enorme vantaggio che può davvero essere praticato ovunque, anche nei luoghi di lavoro o mentre si è sul treno o in metro.
Come capire che si ha bisogno di questa terapia?
I segnali iniziano dal corpo: stanchezza, pelle e sguardo spenti, mancanza di energia, dimagrimento o improvviso aumento ingiustificato di peso; morale a terra, incapacità di concentrazione, insonnia, agitazione o al contrario apatia, voglia di piangere, scatti d’ira e depressione sono invece i sintomi dell’anima.
Ogni singolo individuo potrà affidarsi al proprio credo: oltre al fitness spirituale di stampo orientale, esiste anche quello cristiano, che a partire dalle preghiere e dal contatto con un catechista o un sacerdote, mira al ricongiungimento con Dio.
Il consiglio è univoco: inizialmente si inizierà con poca voglia e tanta fatica, ma il segreto è non mollare mai!
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