In previsioni delle grandi abbuffate di Natale, c’è già chi mette le mani avanti sul dopo: nonostante i buoni propositi del non esagerare a tavola, non dobbiamo dimenticare che siamo in Italia, la culla della buona cucina!
Ma come rimediare al tour de force enogastronomico senza fallire?
Premesso che non esiste la dieta perfetta (tutto ahimè dipende da buona volontà e tanto esercizio fisico), in molti si lasciano tentare dal cosiddetto digiuno a intermittenza, che prevede un’assunzione controllata di proteine, carboidrati e grassi, per un apporto calorico complessivo inferiore del 34/54% il normale apporto.
Nella pratica come funziona?
Per 5 giorni a settimana ci si può nutrire senza vincoli o eccezioni, interrompendo questo periodo con 2 giorni (non consecutivi), in cui si passa drasticamente a un apporto calorico non superiore a un quarto di quello abituale (stiamo parlando all’incirca di 500-600 calorie al giorno).
Secondo molti esperti questo particolare regime, se ben eseguito, è alla base di uno stile di vita sano ed è in grado di preservare l’organismo dall’aumento della pressione sanguigna, dal diabete, dall’obesità, dallo stress, dall’ictus e da malattie degenerative come Parkinson e Alzheimer.
Ma non solo: se si è in sovrappeso, unendo una regolare attività fisica, è possibile nel giro di poche settimane recuperare il peso ideale senza troppi sforzi e, con i risultati raggiunti, si tenderà naturalmente a non abbuffarsi come prima.
Esistono ovviamente delle avvertenze: ad esempio cercare di ricorrere al digiuno a intermittenza in maniera non drastica ma graduale, chiedere consigli a un esperto che potrà guidare il percorso in maniera controllata, seguire la dieta per un periodo limitato di tempo, e infine evitare in caso di gravidanza o malattie croniche.
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