Ripresa dal regime alimentare dei nostri antenati preistorici, la dieta paleo è tornata in auge da qualche tempo con alcune modifiche per adattarla all’uomo moderno.
L’idea di base è che non si può mangiare oggi, ciò che non poteva essere consumato in epoca primitiva, e quindi no a fuori pasto a base di merendine confezionate o snack industriali, ma anche no a pasta!
Il vero diktat sarebbe tanta carne e pesce al naturale (cotto ai ferri o crudo) e pochissimi carboidrati: in questo modo è evidente che si possa perdere peso rapidamente, ma a che prezzo?
Le conseguenze di un’alimentazione iperproteica e carente dal punto di vista dei micronutrienti, sono ovviamente a carico della salute e del benessere, ed è per questo che molti studiosi e nutrizionisti hanno voluto porre l’accento sul vero significato della dieta paleo, rompendo definitivamente il cliché che vuole l’uomo delle caverne un carnivoro a tutto tondo.
Ebbene, l’alimentazione degli antichi terrestri era per il 70% di origine vegetale!
I nostri antenati vivevano grazie alla raccolta di frutti e verdure spontanei della terra, ma anche di radici, tuberi e bacche, a seconda del clima della zona in cui sono vissuti, mentre le proteine animali erano pochissime.
La vera dieta paleo quindi si basa sul concetto di consumare cibi in purezza, ovvero non trattati né lavorati, e quindi costituiti principalmente da frutta e ortaggi freschi, mangiati crudi, da tuberi, noci, nocciole, bacche; carni, pesce e uova sono ammesse purché non derivanti da allevamenti intensivi.
E i carboidrati?
Vietati i cereali e derivati, quindi no a farina e pasta visto che non rientrano nel regime alimentare preistorico, così come vietati sono gli zuccheri raffinati (perché lavorati) e addirittura l’olio di oliva, prodotto da procedimenti che richiedono una precisa lavorazione.
Quindi pollice su o giù per questa dieta?
Diciamo a metà: se infatti evitare conservanti, coloranti, additivi chimici, dando la precedenza ad alimenti freschi e non trattati, contribuisce al benessere (almeno per un certo periodo ristretto di tempo), la carenza di carboidrati e fibre può portare, a lungo termine, a problemi anche gravi al metabolismo.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!