Di cosa ci parla oggi Barbara Ottaviani nella consueta rubrica settimanale?
Di un problema comune a tantissimi: il gonfiore della pancia, sensazione sgradevole ed esteticamente più o meno evidente, ma con cui tutti, prima o poi, ci confrontiamo.
Ciao Barbara! Come la sgonfiamo questa pancia?
Ciao a tutti e ben ritrovati!
Il gonfiore addominale è quasi sempre dato dalla formazione di gas che rimangono intrappolati nello stomaco e nell’intestino. Le cause possono essere molteplici, ma ricordiamo di base che se il gonfiore è protratto nel tempo, il consiglio è sempre quello di consultare il proprio medico.
Una volta assodato che non vi è nulla di pertinenza medica, che è tutto a posto e che quindi si tratta di disturbi, possiamo andare ad affrontare la spiacevole sensazione, nell’analisi dello stile di vita.
Quando si parla di addome, non ci si può esimere dal parlare di emozioni: l’intestino è il secondo cervello, si sente spesso dire, ed è il luogo dove le donne in particolar modo scaricano le tensioni emotive.
Facciamo un esempio pratico, parlando del cibo consolatorio.
Una donna che sta attraversando un particolare momento della propria vita in cui si sente inadatta, gonfia e non attraente, si consola con il cibo (quasi sempre dolce), innescando così una reazione a catena, che oltre al gonfiore, le farà metter su qualche chilo in eccesso, e inoltre potrà far nascere un altro fattore: la stipsi.
Dove ci sono stipsi e costipazione intestinale, ci sono anche fermentazione batterica e produzione di gas.
Quindi, riassumendo, parliamo di tensioni emotive, di alimentazione scorretta e di difficoltà di transito intestinale: occorre agire, come spesso accade, sullo stile di vita.
Prevenire flatulenza e meteorismo, sbloccando la stipsi, è possibile innanzitutto evitando i cibi fermentativi, che sono causa di gonfiore.
Ad esempio esistono alimenti che contengono gruppi zuccherini difficili da digerire, come la cipolla, il grano, l’aglio, i legumi, i pistacchi e i latticini (parliamo sempre di condizioni prive di patologie come la celiachia o l’intolleranza al lattosio, ecc. che devono essere trattate opportunamente dal proprio medico curante).
Importante è quindi evitare anche gli alimenti ricchi di acidi grassi che rallentano lo svuotamento dello stomaco (procurando fermentazione), così come quelli ricchi di grassi saturi, come ad esempio cibi cotti con intingoli e condimenti come strutto, che determinano un rallentamento e la comparsa dei gas.
Alimenti come lo zenzero e il finocchio aiutano a evitare la formazione di gas e sono antinfiammatori, così come il carbone vegetale, mentre i probiotici (come yogurt, fermenti lattici, tè kombucha, miso e kefir) hanno un effetto benefico sulla flora batterica.
Siamo sufficientemente attenti a come combiniamo i cibi?
Uova e latte, legumi e carne, ad esempio, sono due combinazioni che con ogni probabilità aumentano i gas nell’intestino, così come quegli alimenti che contengono già aria, come i frullati o la panna montata.
Il consiglio è di rivolgersi ad un nutrizionista, che saprà formulare un corretto stile alimentare.
Sulle verdure, a volte, è consigliabile quelle a foglia verde e larga, andrebbero preferibilmente cotte!
E la frutta? Mangiarla come antipasto è preferibile che consumarla a fine pasto perché favorisce la fermentazione, soprattutto quella molto zuccherina.
Menta e mirtillo nero sono ottimi antifermentativi, così come la scorza di limone, mentre il pane o meglio la mollica, può gonfiare.
Oltre all’alimentazione, bisogna sempre prestare attenzione a come si mangia: molte persone, senza accorgersene, mangiano voracemente, inghiottendo molta aria.
Il cibo va masticato a lungo, gustato con lentezza e possibilmente senza distrazioni: non si mangia mentre si lavora e nemmeno mentre si guida, tantomeno quando si discute.
Determinante per la gestione del proprio addome è l’idratazione (parliamo di circa 1 litro e mezzo di acqua al giorno), che non solo fa bene alla pelle, ma anche al corretto transito intestinale.
Abituiamoci a bere un bel bicchiere di acqua a temperatura ambiente appena svegli, prima della colazione: il nostro organismo ci ringrazierà, ma anche la nostra pancia.
E infine, ma non per importanza, l’aspetto emotivo: lo stress non aiuta, anzi influisce tantissimo, così come il nervosismo o l’insoddisfazione.
Impariamo ad ascoltarci e ad accettarci, migliorando quello che si può migliorare e sforzandoci, amando il nostro corpo, di trattarci bene, seguendo uno stile di vita salutare.
Se ci alimentiamo bene, ci sentiamo meglio, facciamo il pieno di buon umore, la nostra digestione funzionerà alla perfezione e, oltre al corpo, daremo da mangiare anche al nostro lato emotivo.
E ora il consiglio con cui amo sempre chiudere: respirate correttamente e sorridete!
Alla prossima puntata!
(e come!)
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