Quanto tempo trascorriamo connessi a telefono, computer, tablet o a tutti insieme?
Il mondo digitale, complice anche l’ormai lungo periodo di pandemia, sta velocemente sostituendo quello reale, costringendoci spesso a ritmi che non ci lasciano tregua nemmeno a letto (quanti di voi dormono con il tablet sul comodino?).
Eppure prima o poi si deve staccare, chiudere la porta di quel mondo virtuale e un poco invadente, e dedicarsi finalmente alla propria anima e al proprio spirito: il detox digitale è diventata una vera e propria necessità oltre che un atto di responsabilità verso sé stessi.
La disconnessione tecnologica dovrebbe infatti spingerci a ritrovare una vecchia ma dimenticata connessione con la realtà:
provare per credere, fate una passeggiata senza telefono e vi accorgerete che esiste un mondo!
Rompere quella dipendenza ormai comune dai social network, da internet, dalle notifiche di posta o di wapp, e in generale dalla tecnologia (senza demonizzarla, si intende!), ci permette di tornare a occuparsi ad esempio del nostro corpo o del nostro stato emotivo, di fare due chiacchiere con persone che non abbiamo mai il tempo di sentire (a voce, non in chat!), di dedicarci a un hobby che ci predispone al buon umore, di leggere con calma un libro, e via di questo passo.
Nella pratica si tratta di ritagliarci uno spazio anche breve nel corso della giornata in cui si spengono tutti i vari devices, facendo di questo momento un appuntamento quotidiano irrinunciabile.
L’utilizzo responsabile della tecnologia ci farà guadagnare in benessere e serenità, ma soprattutto ci farà apprezzare maggiormente quella preziosa pausa in cui ci connetteremo con il qui ed ora.
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