Una buona percentuale di persone ammette di non mangiare la frutta per una serie di disagi che incontra in fase digestiva: gonfiore di stomaco e pancia, acidità gastrica e senso di pesantezza.

Quello che in molti non sanno è che esistono dei momenti giusti per mangiare la frutta e dei momenti considerati invece assolutamente sbagliati.

Posto che eliminare questi preziosi alimenti dalla propria dieta significa diminuire le entrate di vitamine, minerali, fibre, antiossidanti e liquidi, tutti i nutrizionisti sono d’accordo nell’affermare che la condizione top per consumare frutta è a stomaco vuoto e non a fine pasto.

Abituarsi quindi a fare colazione con una porzione anche abbondante di frutta di stagione o spezzare la mattina o il pomeriggio con un frutto, è il modo migliore per sfruttare al meglio tutti i benefici che derivano da mele, pere, banane, fragole, agrumi, kiwi, prugne, albicocche, pesche, etc.

A colazione la frutta può essere piacevolmente abbinata a latte o latticini, in questo caso escludendo gli agrumi, ma anche a miele, cereali integrali e pane tostato, mentre come spuntino di metà mattina o merenda di metà pomeriggio, può essere accompagnata da una fetta biscottata o semplicemente da una noce o una mandorla.

Ma quanta frutta si deve mangiare e come?
Le autorità alimentari consigliano di mangiare 3 porzioni da 150 grammi di frutta al giorno, possibilmente di colore diverso (compatibilmente con la stagionalità) per garantire una più ampia serie di sostanze; la frutta, oltre che di stagione, deve essere matura al punto giusto e accuratamente lavata.

In base alla tipologia della frutta, si consiglia di mangiare anche la buccia, da non considerare assolutamente uno scarto, bensì una fonte di fibre importanti.

Il segreto per riuscire a consumare frutta, a detta di molti, è di abituarsi a inserirla come primo pasto solido al mattino, a colazione: superata quella barriera (mentale), diventerà un irrinunciabile appuntamento di benessere (e ne vedrete ben presto i risultati).

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