barbara ottaviani nutrizionista blog

La stagione ultimamente non è stata clemente, siamo in tanti a desiderare l’arrivo di temperature miti per poter godere dell’aria aperta, preparando magari una base all’abbronzatura estiva, ma prima o poi ci ritroveremo come lucertole spaparanzate al sole, desiderose di ottenere quel colore della pelle che ci fa sentire perfino più in forma.

Barbara, parliamo un po’ di come favorire l’abbronzatura in maniera sana e naturale?

Direi che è un ottimo argomento!
Come sempre desidero fare una premessa, che ci aiuta a capire come il nostro corpo, che è una macchina meravigliosa, funzioni e perché è importante seguire certe regole di benessere.

La nostra pelle si è evoluta con un fantastico sistema di protezione dai raggi solari che è la melanina, un pigmento che ha il ruolo di creare una barriera affinché i famosi UVB e UVA non penetrino in profondità, danneggiando gli organi interni: in breve l’abbronzatura, che tanto ci piace, è il nostro scudo.

I raggi cosmici dello spettro visibile del Sole sono di 3 tipi: abbiamo gli UVC, letali per gli organismi viventi perché trasportano una quantità elevata di energia e dai quali ci protegge lo strato di ozono impedendo ai raggi di arrivare a noi, gli UVB, che vengono bloccati dall’epidermide grazie alla melanina, e gli UVA che vengono assorbiti e dispersi dal derma.

Qualora l’esposizione al sole sia eccessiva, si innescano reazioni come eritemi solari e scottature. Gli UVA sono i raggi che penetrano anche attraverso le nuvole e spesso succede di scottarsi quando c’è nuvoloso, per esempio al mare, convinti che non possa succedere proprio perché il sole non è visibile.

I raggi UVA non vengono completamente schermati dalla melanina, bensì entrano nel derma che ha il compito di assorbire e dissolvere questa carica di energia grazie a sostanze come l’acido ialuronico e l’elastina. Si innesca così il processo di fotoinvecchiamento ed è per questo che occorre utilizzare delle protezioni per evitare che i raggi, giungendo in profondità, accelerino l’invecchiamento della pelle.

Quindi, tornando all’abbronzatura, per favorire la produzione di melanina occorre inserire nella propria dieta tutti quegli alimenti che contengono i betacarotenoidi, i precursori della vitamina A e del retinolo.

La Natura, che tutto governa anche a nostra insaputa, non a caso mette a disposizione nei mesi in cui ne abbiamo più bisogno, ovvero a partire da marzo, alimenti come la zucca, il pomodoro, la carota, il melone, le albicocche, il cocomero e le fragole: sono tutti ricchi del colore giallo, arancio e rosso, i pigmenti naturali che il mondo vegetale sviluppa per proteggersi dagli ultravioletti.

Ecco perché è importante mangiare frutta e verdura di stagione!

Altrettanto importanti per il contenuto di carotenoidi sono anche vegetali dal colore verde, come il prezzemolo, le insalate, gli spinaci, i broccoli e il cavolo, mentre il rosso dell’uovo, il latte intero, il fegato, il burro e i formaggi contengono il retinolo.

Quanto betacarotene dobbiamo assumere?
L’OMS in questo senso ha fornito delle utili indicazioni, che per altro ci fanno capire che davvero non occorre esagerare con l’alimentazione, mangiando ad esempio quantità elevate di carote: ne bastano, in questo caso, soli 25 grammi al giorno!

Ottime anche le bietole, 40 grammi, o il peperone rosso, 55 grammi, oppure gli spinaci, 50 grammi.

Se si eccede con il carotene, siccome è un pigmento che si deposita nello strato adiposo dell’epidermide, assumiamo un colore marcatamente arancione-giallastro, soprattutto in mani e piedi che sono ricchi di cheratina; questo effetto fortunatamente sparisce in pochi giorni.

Ricordiamo a tal proposito che il colore base della nostra pelle è dato da un mix di pigmenti: emoglobina, per il colore rossastro, la cheratina, proteina fondamentale dello strato corneo dell’epidermide e che dà il colore bianco opalescente, il carotene, che dà il giallo arancio (e che se si eccede, come sopra, diventa predominante rispetto agli altri pigmenti), e i vasi sanguigni del derma che, in base alla quantità di capillari presenti, possono dare colori dal rosso al bluastro.

Nota a parte per la cheratina, prodotta dai cheratinociti, a partire da aminoacidi solforosi e oligominerali: quando si è stressati o indeboliti, la cheratina va esaurendosi, ci si spezzano le unghie, perdiamo i capelli, e in questo caso occorrono integratori ad hoc.

Per finire vorrei ricordare che alla base di tutti questi straordinari processi c’è un elemento che è fondamentale: l’acqua.

Senza idratazione il derma si assottiglia, assume quell’aspetto incartapecorito e aumentano le rughe: ecco perché oltre ad alimenti che contengono molta acqua, come ad esempio l’anguria o il cetriolo, occorre bere!

Barbara, un consiglio finale per le prime esposizioni al sole?

Ovviamente le protezioni, sempre, e una cosa molto piacevole: le acque aromatizzate da vaporizzare per alleviare la temperatura corporea, idratare e sentire profumi piacevoli.
Buon sole a tutti!

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